Strava è un app per tracciare via GPS le attività di ciclisti, runner e tutti gli appassionati di sport nata nel 2009 in California. Ora è diventata una vera e propria community dove gli sportivi si sfidano e organizzano per raggiungere i propri obiettivi di fitness e cercare nuovi stimoli. In poche parole “Strava è il social network degli atleti”.
Da ciclista mi è sempre piaciuto tener traccia dei miei giri più belli annotando km percorsi e dislivello, forse un retaggio delle tabelle che facevo da junior oppure la semplice voglia di tenere una “bacheca” con le salite affrontate. Dapprima con Google Maps, poi col mio primo GPS e quindi la mia esperienza su Strava comincia per curiosità un’estate: un registro personale che ti calcola tutto in automatico, organizza le uscite in un calendario e le ordina cronologicamente in maniera semplice e chiara, geniale.
Non avrei mai pensato di diventare addicted.
Le sfide e i gruppi
Prendendoci mano e aggiungendo man mano nuovi amici da vedere in bacheca perchè si, alla fin fine è un social network dove ci si può fare i fatti, anzi no, le attività degli altri, notai che ci si poteva iscrivere ad alcune sfide come ad esempio “Percorri un giro da 100km nel mese di febbraio” oppure “ quanto dislivello riuscirai a compiere nel mese di maggio?” il risultato è stato davvero stimolante.
Da agonista quale sono anche i gruppi catturavano il mio interesse nonchè la mia competitività nel vedermi classificato in base ai km percorsi settimanalmente o al dislivello affrontato, più leggera invece la sezione discussioni, dove si affrontano quesiti e soluzioni ai vari problemi o curiosità dei partecipanti.
Nulla in confronto al vero -secondo me- fulcro di Strava.
I segmenti
Ecco questi sono gli elementi che inizialmente hanno creato la mia dipendenza. Dovete sapere che un utente premium (ovvero colui che paga un abbonamento mensile o annuale) tra le funzioni a disposizione può creare sulla traccia GPS che ha percorso dei veri e propri segmenti che analizzano tempi, dislivelli, battiti, watt e chi più ne ha più ne metta.
Credo che l’idea sia stata trasportata dal portale Garmin Connect che possedeva già questa funzione ma gli ingegneri di Strava estendendo questa possibilità su qualsiasi dispositivo mobile di fatto dava la possibilità a tutti gli utenti di confrontarsi sul segmento creato dando vita a una classifica virtuale in base al tempo di percorrenza.
Il resto è storia, i più invasati hanno cominciato a lanciarsi sfide a colpi di KOM, King Of Mountain per chi non lo sapesse ancora, e QOM (si, esiste anche la classifica femminile); d’un tratto tutte le strade percorribili in salita, pianura e discesa sono diventate terreno di battaglie a colpi di sudore sul filo dei secondi.
Come ogni sfida che si rispetti non mancano i sotterfugi: c’è chi sfrutta la scia delle auto o si fa trainare pur di migliorare o accaparrare un segmento, ma questo è un altro discorso.
Detto questo rimane quindi la visione ludica di un’attività o di uno sport che praticato in solitaria come può essere un allenamento risulterebbe altresì noioso.
Divertimento si, ma un’uscita in compagnia aggiungendo magari qualche tappa non ha prezzo.